Franca Pisani


Nasce a Grosseto nel 1956 da una famiglia di artiste. A nove anni frequenta lo studio dello scultore e pittore Alessio Sozzi. Dopo la maturità artistica si trasferisce a Bologna per approfondire gli studi d’arte alla facoltà di lettere D.A.M.S., diretta da Umberto Eco. Conosce e frequenta Ketty La Rocca, artista inserita nel panorama delle avanguardie artistiche internazionali, che la mette in contatto con Eugenio Miccini, fondatore del Movimento “Poesia Visiva”. Questi porta nei musei e nelle università di tutto il mondo la creazione di Franca Pisani del 1976 Album Operozio. Nel 1977 è invitata all’inaugurazione del Centre Pompidou di Parigi dal direttore Pontus Hulten, all’interno del programma su larga scala di scambio artistico culturale, come esporre negli spazi del museo il Salotto di Geltrude Stein, film, poster, performance e Poesia Visiva cioè Album Operozio. Da quel momento prenderà il via un lungo percorso di esposizioni, tuttora in continua evoluzione, sulla spinta dell’urgenza di sperimentare il suo coerente indirizzo concettuale. Franca Pisani così espone nella Biblioteca Hertziana di Monaco di Baviera (1977), all’Università di Chicago (1999), a New York (2000), a Nizza (2003), alla Galleria Maretti Arte di Montecarlo, a Nimes (2005), nel Museo Marino Marini (2008), al Museo Reina Sofia di Madrid (2009), tre volte alla Biennale di Venezia (2009, 2011 e 2017), nel Museo Hamburger Bahnhof di Berlino (2013), nella mostra “Dietrofront” alle Reali Poste degli Uffizi (2014), nella mostra “Archeofuturo” nel Museo d’Arte Contemporanea di Palazzo Collicola a Spoleto (2014), partecipa a “Settantotto Ritratti” in pergamena per il libro donnArchitettura (2014), dona il proprio Autoritratto alla Galleria degli Uffizi che entra a far parte della relativa, unica collezione (2015), partecipa all’Expo Milano nel padiglione della Toscana e nel padiglione del Principato di Monaco (2015), espone alla mostra “Desdemona” nel Palazzo di Giustizia di Firenze (2015). Dalla fine degli anni Settanta e per oltre un ventennio, l’artista volontariamente si allontana dalla scena pubblica. Torna a esporre all’inizio degli anni Duemila. La sua produzione, che spazia fra dipinti, sculture, installazioni, fashion design, oggetti d’arte applicata, è caratterizzata da un segno elegante e ripetuto, tracciato in contrasto cromatico sul fondo variamente monocromo delle sue composizioni: una vera e propria scrittura con la quale la Pisani compone, di opera in opera, un diario esistenziale, nel quale forme umane e vegetali si creano o si dipanano proprio grazie a questo movimento gestuale incessante. Da un simile fondo monocromo, solcato da segni bianchi, emerge l’Autoritratto dipinto nel 2013 e donato alle Gallerie degli Uffizi in occasione della mostra Dietrofront. Il lato nascosto delle collezioni (a cura di G. Giusti, 17 dicembre 2013 – 2 febbraio 2014). In quest’opera, Franca Pisani si autorappresenta con due facce, racchiuse in una scatola di plexiglas (un modo per esibirsi, ma proteggendosi). Dopo un lungo percorso di cammino e di maturazione, passato e presente, privato e pubblico, corpo (in quanto apparenza esterna) e anima (l’intimo sentire dell’artista), sono ritrovati e in equilibrio armonico con il mondo naturale da cui tutto proviene, e verso cui tutto ritorna: lo testimoniano i materiali organici (ossidi e terre) usati per comporre l’opera su tela. Il passato, il proprio personale vissuto, non sono negati, tutt’altro: finalmente conquistata la sua strada, certa di se stessa e del suo essere donna, e artista, Pisani mostra qui, senza remore e con volto finalmente sereno, la sua doppia anima: sul retro, la sindone di ciò che è stata; sul recto, la sua attuale condizione, finalmente libera e pronta a una nuova felice stagione artistica.