Marco Bongiorni


Artista visivo e docente di disegno presso NABA / Nuova Accademia di Belle Arti, Milano e Accademia Aldo Galli, Como. Da anni conduce una ricerca sperimentale attraverso l’analisi del disegno contemporaneo in un continua messa in crisi delle sue dinamiche interne, allo scopo di testarne potenzialità e nuove strategie di applicazione. Tra i suoi ultimi progetti ricordiamo: Kangal (Galleria Six, Milano), Drawing as Fighting (Palais de Tokyo, Parigi) e Fleeting Drawing (Harabel, Tirana), Epitome/Head/Fear (Fondazione Rivoli Due, Milano). È consulente e creative trainer per progetti di formazione aziendale ispirati al mondo dell’arte con partner internazionali come Artsfor, Trivioquadrivio, Adexia, CFMT, Footlocker, Gammadonna, Continetal, Torreluna. Nel 2020 ha pubblicato il libro Drawing as fighting – manuale per un disegno da combattimento, Milieu Editore, Milano. La creatività che Marco Bongiorni possiede è ereditata da un contesto familiare che l’ha portato a vivere una vita fatta di bellezza e conoscenza. Racconta l’artista: “credo che sia importante tornare a leggere il quadro come un oggetto pittorico prima ancora di essere immagine. La pittura non è una tecnica di rappresentazione visiva, un filtro da potere applicare ad un immagine per renderla calda o pastosa. Stiamo parlando di un linguaggio con meccanismi che non possono essere svincolati dalla sua presenza/essenza fisica. Mi interessa l’oggetto pittorico inteso come display in grado di trattenere le tracce processuali del suo esistere e insieme suggerire traiettorie di lettura future. Lavoro da anni sul format del polittico, accostando due o più tele tra loro o giustapponendole ad oggetti, disegni o immagini. Ogni volta mi pare di intravedere un sollievo. Come se ogni dipinto riposasse un poco appoggiato su un un appiglio inaspettato. i miei lavori vivono in costante bilico tra ciò che è visto e ciò che è dimenticato; sono dipinti ad olio su tela, carboni, graffiti e gessi su carta, legno e altro. Sono fissi, ma cercano l’instabilità. Sono fermi, ma provano a smarcarsi. Si mostrano, ma ti contestano”.